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Organici. UIL, nella finanziaria su 25mila posti disponibili nella scuola, alla Puglia ne spetterebbero solo 1139

UIL – “Il presidente del Consiglio e il Governo si ricordano della Puglia solo per lasciare qualche mancia o per lanciare qualche grande evento per un ritorno di visibilità, ma nelle cose che contano, come l’istruzione, la formazione e gli investimenti sul futuro delle nuove generazioni, si continua a penalizzare la nostra regione, senza alcuno scrupolo. Siamo stanchi di queste reiterate umiliazioni”.
Lo dichiara Gianni Verga, Segretario generale della UIL Scuola Puglia, che spiega: “Su 25mila posti nella scuola previsti dalla nuova, roboante finanziaria da ‘più mance per tutti’ del Governo Renzi, presentata in anteprima, beffardamente, a Bari nel corso dell’assemblea Anci, alla Puglia ne spetterebbero solo 1139. Un contentino, magari per racimolare qualche voto a favore del Sì al referendum. No, ci spiace, non si fa campagna elettorale sulla pelle dei lavoratori e delle tante famiglie che affidano i propri figli e i propri ragazzi a un sistema scuola che, ancora una volta, sarà costretto a fare le nozze con i fichi secchi, a convivere con disservizi provocati da un Esecutivo che ha ben altre priorità. Abbiamo la necessità di aumentare notevolmente l’organico per dare ai nostri alunni un’istruzione di qualità e porre rimedio ai disordini generati dalla legge 107 con tanti posti sottratti ai ruoli. E invece che si fa? Si continua a tagliare”.
“La nostra regione – attacca ancora Verga – è la più penalizzata da questa modalità di gestione degli organici. E non è una novità. La così detta Buona Scuola ha portato in dote un saldo, in Puglia, pari a meno 500 posti, peggior risultato d’Italia. Senza dimenticare che dei 1800 docenti pugliesi interessati alla mobilità della scuola primaria/infanzia, oltre la metà è stata assegnata al centro-nord e centinaia di docenti inseriti nelle GAE o vincitori dell’ultimo concorso sono rimasti senza il legittimo, atteso ruolo. Lo ripetiamo da tempo: è in atto un’indecorosa e inaccettabile smobilitazione del sistema scolastico regionale. Invitiamo la classe politica locale a unirsi alla nostra battaglia, da lavoratori e da genitori, prima ancora che da politici, per restituire dignità al sistema scolastico regionale”

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